Marina Marchetti, artista ferrarese
L'arte di Marina Marchetti
La sua mente è un laboratorio in fermento in cui anticipa tutte le fasi del processo creativo, dove le semplici materie grezze e grigie prendono vita diventando creaturine sognanti o immagini riflesse nell'acqua.
Per questo l'artista ferrarese Marina Marchetti è continuamente indaffarata e tiene le sue sapienti mani sempre "in pasta", muovendosi con la frenesia tipica e un po' buffa di chi vorrebbe arrivare ovunque ma ha l'ansia di non farcela e di sbagliare.
Il mio viaggio alla scoperta di arte e handmade da raccontare, oggi fa tappa a Ferrara, in questo brulicare di idee dell'artista Marina Marchetti, che alla mia proposta di parlarmi di lei per poi trarne una storia, ha reagito così: <<Sono lusingata! Non ti nascondo anche un po' emozionata! Se mi intervisti vuol dire che sono sulla strada giusta>>.
Ma devo confessare che è più un favore che lei ha concesso a me, però non dovrei dirlo qui… ma ormai l'ho fatto!
Partiamo dall'inizio
Dal passato di Marina spunta subito un ricordo d'infanzia da cui apprendo che ha iniziato come writer contestatrice della monocromia, ma incompresa come successo a tanti artisti!
<<Il primo lavoro importante l'ho eseguito all'età di otto anni sopra il muro grigio del mio cortile, disegnando un particolare murales con gessi colorati; non credo che l’opera sia piaciuta perché ricordo una severa punizione>>. Peccato non avere una foto. Del murales, chiaramente.
I tanti possibili stimoli esterni che colpivano l'immaginazione di lei bambina si riversavano tutti reinterpretati su fogli bianchi da cui emergevano arabescati e disegni imperfetti, e con questi la necessità sempre più pressante di imparare le tecniche e la storia delle arti.
Ma il percorso di studi che si era resa conto di voler iniziare, non era ciò che la sua famiglia un po’ conservatrice avrebbe voluto per lei: i suoi genitori ritenevano che il mondo artistico fosse effimero e privo di sbocchi professionali <<perciò quando espressi il desiderio di poter seguire una formazione artistica, all'inizio ci fu un secco rifiuto>>.
Marina però era consapevole della sua propensione all'arte e alla creatività e la sua determinazione, con l’aggiunta di qualche compromesso familiare, portò all'accettazione della sua richiesta di frequentare l'istituto d'arte Dosso Dossi di Ferrara.
Marina però era consapevole della sua propensione all'arte e alla creatività e la sua determinazione, con l’aggiunta di qualche compromesso familiare, portò all'accettazione della sua richiesta di frequentare l'istituto d'arte Dosso Dossi di Ferrara.
Le domando allora com'è andata dopo il conseguimento del diploma: <<Quando termini le scuole superiori hai grandi aspettative, ma a volte i sogni si scontrano con la vita vera che ti indirizza su percorsi alternativi, così per sopravvivere lavori in campi differenti dalle tue aspirazione mettendo momentaneamente i tuoi sogni in un cassetto>>.
Se oggi sto parlando di lei e delle sue espressioni artistiche, immaginerete già il finale di stagione, e cioè che quel cassetto che rumoreggiava come il gioco di Jumanji, non è rimasto sigillato a lungo e forse vorreste scoprire cosa si è liberato da lì!
Creatività e collaborazioni
<<La voglia di raccontare ha fatto nascere gli acquerelli che reinterpretavano il territorio dove sono nata e cresciuta, con luci e colori, fatti riemergere dal magma della memoria>>, mi dice Marina parlandomi del rilancio della sua pittura contaminata da pianure, valli e simboli delle sue zone natìe, ma che negli anni successivi si è lentamente trasformata, virando soprattutto verso <<forme e colori che si intersecano: sono nati così i miei quadri a tema come farfalle-mandala-foglie>>.Nel frattempo, trascinata da questa esplosione creativa, aveva iniziato anche la produzione artistica più commerciabile, dedicandosi alla realizzazione di vari oggetti in cartapesta, ma pur sempre collegata alla pittura tramite il richiamo del suo tipico cromatismo.
Proseguendo, mi spiega che <<gli ultimi quindici anni sono stati al completo servizio della creatività in un'attività frenetica e produttiva in cui collaborazioni, mostre collettive e personali, si sono susseguite in modo serrato>>.
Me ne faccio elencare alcune, e se siete di Ferrara potrebbe venirvi in mente di averla già conosciuta, ad esempio attraverso suoi quadri ed oggettistica esposti in negozi della città.
<<Tra le collaborazioni più importanti ricordo con affetto il centro sociale di Pontelagoscuro, dove per la scuola dell’infanzia “BRAGHINI ROSSETTI” ho lavorato in affiancamento alle insegnanti ad uno studio sul colore; la pro loco di Copparo dove ho eseguito lo stendardo del palio 2006; la casa editrice ESTE EDITION per la quale ho realizzato i disegni per il libro di favole “LA MAMMA RACCONTA GLI EROI>>.
Senza dimenticare che <<alcune di queste creazioni sono state esposte al Macef di Milano nel settore etnico alcuni anni or sono>>.
Negli ultimi anni è anche entrata in associazioni che a Ferrara organizzano mercatini espositivi, dove gli hobbisti e gli artisti presentano e vendono creazioni prodotte grazie al loro ingegno e Marina vi propone manufatti in cartapesta con tematiche molto varie, come le vivaci istantanee con protagonista la sua città e le allegre mollettine chiudi pacchetti.
Gli animaletti dagli occhi grandi
Da quel cassetto riaperto sono volate fuori farfalle che in un battito d'ali spargono polvere di stelle, ranocchiette che si rituffano in uno stagno, e poi gechi gufetti tartarughine e coccinelle con uno sguardo irresistibile e furbo che solo lei sa donare.
<<Quelli che prediligo sono gli animaletti dagli occhi grandi, che simboleggiano la sincerità e l’immaginazione, in particolare i gattini. Amo tutti gli animali ma particolarmente i gatti, animali liberi ed indipendenti e visto che in casa ho la micia che mi aiuta a modo suo nel mio lavoro, mi riescono particolarmente bene!>>.
Se avete gatti o ne avete avuti ed adorati come successo anche a me, sapete già quale può essere il loro valido aiuto, soprattutto quando scelgono i vostri panni stirati per fare un sonnellino lungo ore ed ore.
Per la creazione di questi animaletti accattivanti, lo spirito fanciullesco e la fantasia di Marina sembrano trarre ispirazione da lunghi sogni ambientati nei mondi fantastici narrati dai libri, riportati alla realtà dove ne studia ogni dettaglio, provando e riprovando fino a quando non corrispondono alla sua immaginazione.
Le etichette non mi piacciono ed ancora meno scegliere poche parole per definire un’artista e la sua arte, così ho deciso di lasciare a lei la possibilità di descriversi, in una sorta di presentazione conclusiva e riassuntiva, senza mediazioni se non la mia trascrizione.
<<Io mi definisco una sognatrice, incapace di smettere di interpretare il mondo, smussandone gli angoli e rendendolo più giocoso. Colori, pennelli, fogli e quaderni hanno sin da piccola fatto parte della mia vita: creare per me è indispensabile e la vita nella sua complessa semplicità è per me una straordinaria esperienza colorata. E’ imprevedibile e bizzarra, a volte ti mette di fronte a prove che credi insormontabili, ma se riesci a superarle ti rendi conto di cosa è veramente importante ed accetti le sfide che ti vengono proposte>>.
La lascio come l'ho trovata, sempre indaffarata, un po’ sporca di colori, tra le sue materia prime a portata di mano, alcuni prototipi da valutare, altri già pronti e la gattina che supervisiona e poi si mette acciambellata come una delle creaturine a cui lei ha dato vita.
*** Marina Marchetti: FB + Instagram
Il viaggio di ViVo creativity alla scoperta di arte ed handmade in Italia non si ferma qui e vi aspetta nella prossima puntata!
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