Le gioie di Gavelli Giorgio e di Alessandra
Nascita del sogno di un Maestro orafo romagnolo e di sua moglie
A volte racconto storie di passioni e di persone che mi sorprendono per la voglia di raccontarsi pur non riuscendole ad incontrare dal vivo e mi stupiscono per l'entusiasmo e il desiderio di farsi conoscere.
Ho lasciato "la moglie di Giorgio" libera di parlarmi come
desiderava dell’attività che ha in Romagna con il marito, Le Gioie di Gavelli Giorgio, e mi ha fornito una generosa
quantità di parole e dettagli senza bisogno di farle domande:
<<Io non ho problemi a scriverti la storia di Giorgio
e come è nato questo sogno ma tu vai con le domande perché non ho il dono
della sintesi, mi allargo sempre, è più forte di me ma mi sforzerò!>>.
Così, con l'imperfezione che piace a me, è iniziata la mail di Alessandra, l’anima forte ed appassionata che sostiene il marito, orafo creativo, infondendogli fiducia ed incoraggiamento ed ingegnandosi per curare l'aspetto commerciale di questa loro neonata attività, mostrando al vasto pubblico di internet Le gioie di Giorgio Gavelli.
Così, con l'imperfezione che piace a me, è iniziata la mail di Alessandra, l’anima forte ed appassionata che sostiene il marito, orafo creativo, infondendogli fiducia ed incoraggiamento ed ingegnandosi per curare l'aspetto commerciale di questa loro neonata attività, mostrando al vasto pubblico di internet Le gioie di Giorgio Gavelli.
<<In amore si cambia e si costruisce ogni giorno: è
un bel lavoro ma si fa volentieri>> mi ha confidato Alessandra, ispirata
dagli insegnamenti della nonna che le ripeteva spesso che <<se ci si vuol bene,
la vita in due è più facile>>.
Se “lei” è empatica e ama creare subito un legame con chi ha davanti per capirlo ed aiutarlo nella scelta, “lui” lavora a testa bassa, lontano dalle distrazioni, concentratissimo per trasformare la materie prime in splendidi gioielli.
<<Vedere la felicità delle clienti quando indossano il loro gioiello è impagabile e gratificante ed i prezzi sono per tutte le tasche: ha lavori anche di oltre 10 ore come
Alessandra mi spiega anche alcune fasi del processo creativo: <<Ogni gioiello che Giorgio pensa e poi crea, nasce sempre da un momento speciale, difficile da descrivere: le margherite, le farfalle, i cuori, sono tutti ritagliati a mano dalla lastra e poi lavorati fino a trovare come può brillare diversamente l'argento con la martellatura o la fresatura. Anche pietre semipreziose sono a volte il tocco di colore per ciondoli o orecchini diversi>>.
Il territorio in cui Giorgio Gavelli è nato e cresciuto ha
svolto un ruolo importante nella fase della scelta dell’indirizzo formativo in
base alle proprie capacità ed interessi: ha frequentato infatti l'istituito
artistico presente a Forlì con specializzazione nei metalli, che gli ha poi
consentito di lavorare per 16 anni in grandi laboratori, fino a quando a causa
della crisi molti hanno chiuso e ha dovuto cercare altri lavori, adattandosi a
farne molti di fatica.
<<Era un soldato - mi confessa Alessandra - caricava e scaricava col caldo soffocante e al freddo, e in 12 anni si sono accumulati sempre più problemi fisici. Così non poteva proprio continuare ed un ciclo si è chiuso!>>.
Entrambi nati in terre di Romagna, circondati da un
artigianato che sopravvive da secoli, comprendono le difficoltà ed apprezzano
il valore <<di chi oggi fa questi mestieri non troppo diffusi ma ancora
esistenti ed amati qui da noi: le stampe romagnole sono un nostro fiore
all'occhiello, come i vini del nostro territorio, specialmente gli unici e
tipici di Bertinoro, oppure l'olio, la produzione di miele, e le ceramiche
della vicina Faenza note in tutto il mondo>>.
Ma anche le loro famiglie, dove l’artigianato si viveva
nella quotidianità, hanno <<sicuramente aiutato a sviluppare l' amore e
la passione per ciò che oggi Giorgio fa: grazie alla mamma sarta ha imparato a
riconoscere quanto sia prezioso e unico un lavoro fatto a mano. Lo ricorda
sempre! Anche mia nonna era sarta e ricopriva i bottoni con la stoffa, invece
mio nonno aggiustava orologi, radio, poi tv ed infine rasoi>> mi racconta
Alessandra.
Le sue parole prima di salutarci sono state un invito nella loro oreficeria a Forlì, rivolto a chi voglia conoscerli e provare i loro gioielli artigianali, ricercati ma leggeri che quasi tintinnano: nascono da lastrine d’argento ritagliate e martellate a mano o da pochi fili di metallo prezioso da cui si sprigionano cuori che si uniscono morbidi per diventare farfalle; la cesellatura certosina produce pizzi con effetto di apertura naturale a ventaglio, collane dalle geometrie simboliche d’ispirazione misteriosa, Maya ed Egizia, e margherite cristallizzate che rifioriscono realistiche in oro ed argento.
L'incessante concatenazione di labirinti dove la luce gioca
con chi la guarda, la farfalle come fatine e un mistico equilibrio antico mi
hanno subito fatta ripensare ad una frase di Alessandra: <<A volte è bello
illudersi di fermare il tempo, un tempo magico>>.
Credo sia tutto chiaro….
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